Tutti pronti, "vestiti a festa" , qui a Vicenza, in questa settimana di aprile!
Non solo per l'arrivo della primavera, che la colora del viola dei glicini e le dona sfumature di luce nuova, ma anche per un'occasione assai significativa, che ne celebra il valore e la bellezza a livello nazionale ed internazionale.
La nostra città si appresta infatti a celebrare i 30 anni della sua iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco.
La prima comparsa del sito "Città di Vicenza e le Ville del Palladio nel Veneto" risale proprio al 1994: si trattava dapprima del centro storico comprensivo di 23 opere palladiane e di 3 ville suburbane, alle quali nel 1996 andarono ad aggiungersi altre 21 ville venete.
Il nostro patrimonio artistico, culturale e naturale, si fregia quindi di importanti riconoscimenti... Agli occhi del mondo...
E a noi, odierni spettatori di una città in continua evoluzione, sembra di tornare ai fasti del "500, quando grazie al genio di un umile scalpellino passato ormai alla storia, tutto il patriziato vicentino ottenne lustro e fama...
E Vicenza divenne unica, fonte di ispirazione di un movimento architettonico senza precedenti, esempio di un concetto umanistico nuovo, capace di reinterpretare in chiave contemporanea l'antichità, tanto nel contesto urbano quanto in quello rurale.
I festeggiamenti prenderanno il via giovedì 18 aprile, giorno in cui ricorre il “World Heritage Day", nella Sala degli Stucchi a Palazzo Trissino, con la presentazione pubblica del Piano di Gestione 2024-2030. Proseguiranno poi nei giorni successivi con tante iniziative culturali, laboratori didattici e aperture straordinarie di siti e palazzi, fino a culminare nella giornata del 20 aprile, in cui attori lungo le vie narreranno la città e le opere del Palladio...
E Vicenza tornerà ad essere così un "teatro diffuso", luogo di interscambio di valori umani ed artistici, i cui dettami sono l'eleganza, l'equilibrio, la simmetria...
Territorio da proteggere, come si propone l'Unesco, ma anche e soprattutto da promuovere, per favorire lo scambio, la condivisione di meraviglia e di intenti.
In tal senso ci appare d'obbligo citare la figura di Vladimiro Riva, che come un moderno mecenate tanto si è adoperato affinché Vicenza e la lezione palladiana venissero conosciute e riconosciute in Italia e nel mondo.
A lui dobbiamo la promozione della Basilica Palladiana a Monumento Nazionale nel 2014, e il sogno – portato avanti dai suoi collaboratori - di rendere tale anche il Teatro Olimpico ai giorni nostri.
Tra i numerosi riconoscimenti di cui può fregiarsi la nostra bella città ricordiamo la Risoluzione n. 259 del Congresso degli Stati Uniti d’America che nel 2010 riconosce Andrea Palladio “padre” dell’architettura americana, in quanto i “Quattro Libri dell’Architettura” hanno costituito una fonte primaria della progettazione classica degli edifici più rappresentativi della nazione, dall’epoca coloniale a oggi.
Che dire?
Poteva la nostra città renderci più orgogliosi di così?
E poteva Andrea Palladio raccontarci nel tempo meglio di così?
Ai posteri l'ardua sentenza...
A noi, in questi giorni, la festa, lo stupore e l'allegria!
Per conoscere al meglio il patrimonio palladiano Unesco visita qui:
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