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Alcuni turisti eccellenti nella storia di Vicenza

Aggiornamento: 14 giu





A Vicenza il turismo nacque secoli fa con importanti visitatori appassionati e curiosi delle opere del Palladio, già pochissimi anni dopo la sua morte. Ne scegliamo qui solo alcuni, balzando da un secolo all'altro e restando nelle prossimità di quella che oggi è l'attrazione di gran lunga più visitata.






I primi turisti ufficiali che la storia ricordi furono i giovanissimi esponenti dell'Ambasciata Tenshō, in viaggio dal Giappone verso l'Europa tra il 1582 e il 1590. Le cronache narrano di quattro giovani nobili, di 13 e 14 anni di età, figli di aristocratici convertiti al cattolicesimo da S. Francesco Saverio. I ragazzi furono scelti da Alessandro Valignano, ispettore delle missioni dei gesuiti in Oriente, con il duplice scopo di far avvicinare il Giappone all'Occidente e di ottenere sostegno e aiuto finanziario dal papato romano.


Partirono su nave portoghese con tappe in Cina, Malesia, Goa, Africa, Spagna.





Arrivarono quindi a Roma; svolta la loro missione cercarono un imbarco per tornare in Oriente. Il porto più adatto allo scopo era Venezia; lì si recarono ed in attesa della nave giusta, girarono da turisti il Veneto e furono a Vicenza nel luglio del 1585.

Visitarono l’Olimpico appena inaugurato, accolti con onore dalle autorità, così come richiesto dal doge veneziano Nicolò Da Ponte. Un affresco monocromo del Maganza nell’Antiodeo li ritrae sulla prima gradinata attenti al discorso di benvenuto da parte dell'Accademia Olimpica.





Riportiamo di seguito un passo di quanto Livio Pagello disse agli ospiti, pronunciando la sua orazione davanti a quelli che lui definì i Nuovi Magi d'Oriente: "Gode ciascuno, quando intende che si trovi un’istrumento, o un’arte che da lui prima conosciuta non fosse [...] Ma quando più dobbiamo goder noi, conoscendo hora chiaramente che non è così deserta la terra, che in tutta la circonferenza del suo globo habitata non sia? Allegrezza adunque, allegrezza a noi, e gloria all’altissimo iddio [---] Conviene particolarmente che si rallegri la compagnia nostra Olimpica, tanto favorita da voi, sendovi dognati di visitarla, e d’honorarla con la presenza vostra.”


Un altro turista d'eccezione che non possiamo non citare proprio noi fu il grande architetto inglese Inigo Jones.

Durante il suo soggiorno a Vicenza nel 1613 ebbe l'eccellente guida di Vincenzo Scamozzi. 

Fu ovviamente un attentissimo studioso del Palladio, così come testimonia la copia di sua proprietà de "I Quattro Libri": pervenuta fino ai giorni nostri, reca numerose annotazioni personali chiaramente in inglese.





Fu proprio Jones che, tornato a Londra, diffuse con convinzione la scelta dell'architettura palladiana nel suo paese, e da lì successivamente - come sappiamo - in diverse parti del pianeta.


Altro viaggiatore, forse tra i più celebri esponenti della tradizione de Le Grand Tour, fu senza dubbio un altro eterno, il tedesco Johann Wolfgang Goethe, che soggiornò alcuni giorni in città nel settembre del 1786.





Arrivò a Vicenza in incognito, dichiarandosi pittore. Conoscendo perfettamente il latino e abbastanza l’italiano, si mescolò alla gente e presenziò anche ad un dibattito pubblico all’Odeo Olimpico.

Ammirò le opere di Andrea Palladio con l’apprezzata guida di Ottavio Bertotti Scamozzi e ne scrisse entusiastiche lodi nel suo celebre “Viaggio in Italia”: "C’è qualcosa di veramente divino nei suoi disegni: perfettamente come è la forma per un grande poeta, che dalla verità e dalla finzione plasma una terza cosa, la cui esistenza fittizia ci rapisce."





In epoche più recenti, nel 1901 fu qui in visita Gabriele D’Annunzio, che da allora ci descrisse come “Vicenza la bella, la mia città diletta”.

Il Vate nell’occasione propose di gestire l’Olimpico come Teatro Nazionale. L'idea all'epoca non ebbe seguito, ma dopo il via libera della Commissione Cultura del Senato, neanche due mesi fa la Camera dei Deputati ha votato a favore della proposta di legge per conferire al Teatro Olimpico di Vicenza il titolo di monumento nazionale.



Visitare Vicenza e il Patrimonio Palladiano ancora con quel sapore, oggi ai tempi dell'intelligenza artificiale, è ancora possibile. E decisamente, non è la stessa cosa.

Scopri come qui!



Fonti/Credits:


Ing. Fabio Gasparini, "Turismo di qualità a Vicenza", dalla rivista Vicenza in centro , periodico di Vicenza in Centro APS – anno XX n 2 – febbraio 2021


"Oratione agli Illustrissimi Ambasciatori Giaponesi venuti al Sommo Pontefice con la guida de’ Padri Gesuiti, recitata nell’Academia di Vicenza da Livio Pagello,” Biblioteca Civica Bertoliana, ms.171, 45r-46r


Arianna Nazzari, "L'ambasciata Tenshō", dal sito web dell'Associazione Culturale Giappone in Italia, maggio 2022


Adriana Eramo, "Goethe e Vicenza", dal sito web L'Altra Vicenza, marzo 2023


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