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Immagine del redattorePalladian Routes

Dove aleggia Leonardo Valmarana

Aggiornamento: 19 set 2023




La famiglia Valmarana, quella di Giovanni Alvise e della lodatissima moglie, e poi vedova, Isabella Nogarole. La famiglia Valmarana di Palazzo Valmarana (ora Braga Rosa), in cui abbiamo sede noi, la rete d'impresa dei Palladiani, i proprietari delle Ville del Palladio Patrimonio Unesco. Quella di Leonardo, principe dell'Accademia Olimpica al Teatro Olimpico.


Bene, quella famiglia Valmarana vive qui, ancora, in queste mura, qui tra gli ambienti in cui lavoriamo, qui negli appartamenti sopra le nostre teste.


Si affaccia ogni tanto qualcuno, se osservate bene passando qui per l'antico Pozzo Rosso, dalle finestre al piano nobile, impercettibilmente socchiudendo uno degli alti scuri.





Lo ritroviamo cavalcando tra le Ville del Palladio attorno alla città, giungendo lì ove ha preso in mano il cantiere della Villa a Lisiera alla morte dello zio.





Aleggia nella cripta di S.Corona, ove alla morte del fratello Leonardo chiede al suo architetto di realizzare una cappella, in cui riposeranno anche i genitori.





Lo sentiamo respirare tra gli antichi giardini Valmarana (oggi Salvi), tra un Ercole Farnese e un busto di Giangiorgio Trissino, davanti a una loggia che si specchia sulla Seriola: sono due immagini riflesse e contrapposte, ma in armonia tra loro, quelle del sogno e della realtà, quelle della visione e della storia. La prima tremola, immateriale, capovolta: la seconda ci guarda, da un passato di cui ambiamo, in quel momento, far partire.





Ritrovandolo poi lì, dietro di noi, al centro, quando ci sediamo insieme ad altri sconosciuti, tutti pari su questi semplici gradoni lignei, quasi insieme agli attori che possiamo immaginare sulla scena di fronte a noi, mentre vivono l'Edipo Re, quella notte di quattrocento e qualche anno fa: al Teatro Olimpico ovviamente.


Leonardo, che si è fuso per un momento eterno con Carlo V, ci osserva dall'alto, principe appunto di una città orgogliosa della sua ambizione, del suo ingegno e della sua virtù.


Orgogliosa di essere stata, anzi di avere appena cominciato ad essere, la città del Palladio.


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