Filippo Pigafetta e la cultura vicentina del ‘500.
Ricorrono nel 2022 i 500 anni dal primo viaggio attorno al mondo di Antonio Pigafetta; viene commemorato con i dovuti onori. É anche l’occasione per ricordare che un altro componente della famiglia, Filippo, fu esponente di spicco della cultura vicentina di quel secolo.
Egli nacque a Vicenza nel 1533, l’anno in cui gli storici ipotizzano che sia morto Antonio, in Grecia, combattendo contro i Turchi. Come il suo avo, anche Filippo fu grande viaggiatore; ma anche comandante militare, geografo, esperto di fortificazioni, poliglotta e scrittore. Iniziò la carriera militare combattendo nel 1561 con le truppe cattoliche per difendere Parigi dall’assedio dei protestanti Ugonotti. Combatté a Lepanto.
Poi in Spagna e in Inghilterra fu aggregato a missioni diplomatiche. Scrisse vari rapporti sulle flotte spagnole e inglesi. Tornò a Venezia da cui partì per alcuni viaggi in medio Oriente: in Siria, nel Sinai ed in Persia, che narrò in lettere e pubblicazioni. Tornato in Italia fu al servizio del granduca di Toscana, per cui studiò il potenziamento del porto di Livorno. Da Vicenza fu in rapporti con il geografo olandese Ortelio, autore del primo Atlante illustrante in dettaglio tutte le regioni europee; Filippo gli inviò un’accurata pianta della provincia di Vicenza ed un ampio testo esplicativo che furono inseriti nell’Atlante; questo fu pubblicato ed ebbe ristampe e traduzioni in tutta Europa. Filippo scrisse moltissime lettere su svariati argomenti; interessante per noi la cronaca che scrisse (da spettatore) per l’inaugurazione dell’Olimpico il 3 marzo 1585, ricca di particolari vivaci e maliziosi. Morì a Vicenza nel 1604 e fu sepolto a S. Domenico sotto una grande lapide. In occasione di un qualche incauto lavoro, la lapide fu distrutta, servì da tombino e fu perduta. Ora una lapide collocata dal conte Alvise da Schio nel 1977, a fianco del cancello di entrata a S. Domenico, onora la memoria di quel grande Vicentino. Ing. Fabio Gasparini
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