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Le Anguane: le sirene protettrici del Sile e del Piave

Immagine del redattore: Palladian RoutesPalladian Routes

La provincia di Treviso è una provincia di acque… l’acqua del Piave e le sorgenti del Sile hanno un valore molto importante fin dall'antichità, sia per i territori che attraversano che per le persone che vi abitano.

Queste acque, da sempre molto limpide, si dice siano protette e mantenute pulite da creature mitologiche chiamate “Anguane”, delle ninfe dalle sembianze di sirena. Il loro corpo è nella parte superiore quello di una donna e nella parte inferiore, a seconda del luogo di origine della leggenda, o con i piedi a forma di zoccolo di capra o con le sembianze di un serpente o anguilla.


Belle da levare il fiato, con lunghi capelli di alghe e occhi con pupille dilatabili come animali notturni, sono molto legate all'acqua dalla quale non si allontanerebbero mai. Stanno nascoste durante tutto il giorno ed escono allo scoperto dalle loro grotte al tramonto, a lavare i panni e a cantare. Il loro canto è così ammaliante che gli uomini per sottrarsi al loro fascino sono costretti ad indossare dei girocolli fatti con virgulti di viburno intrecciati.

La leggenda più conosciuta sulle Anguane, narra di un giovane casaro che un giorno scoprì nella sua cantina un' Anguana intenta a rubargli del formaggio. Alla vista ddi cotanta bellezza se ne innamorò e la seguì nei boschi dove era fuggita. Riuscì a farla innamorare e la sposò, ma la donna gli fece promettere che non avrebbe mai rivelato l’aspetto dei suoi piedi a forma di capra.

Il casaro promise, vissero felici per lunghi anni ed ebbero anche un bambino con sembianze totalmente umane. Venne però un tempo difficile ed il casaro divenne scorbutico ed irascibile. Un giorno si adirò con la moglie e davanti ad amici rivelò il segreto dell’Anguana che maledisse l’uomo e il figlio, affermando che tutti i figli futuri sarebbero nati con i piedi a forma di zoccolo come le capre, e si dileguò nei boschi facendo perdere per sempre le sue tracce. Il figlio crebbe ed un giorno si innamorò, ma prima di sposarsi, ricordandosi della maledizione della madre, fu preso dalla disperazione e si uccise gettandosi da una rupe. Si racconta che ancora oggi nelle notti d’estate si sente un lamento uscire dalla montagna. Nessuno sa se il lamento appartenga al figlio o alla madre Anguana sofferente.


Venite con noi a scoprire le acque del Sile e i suoi segreti nel nostro tour

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