Una delle nostre E-bike si chiama Lucrezia.
Oh quante nobildonne con il medesimo nome troviamo nella nostra storia: la prima fu Lucretia in epoca Romana che si narra causò la cacciata dei Tarquini proprio da Roma. E poi ancora Lucrezia de' Medici figlia di Lorenzo il Magnifico. E che dire di Lucrezia Crivelli, amante di Ludovico il Moro cui diede anche un figlio.
Ma forse, inutile dirlo, la figura che più cattura l'attenzione per il suo fascio e la sua storia ricca di dettagli foschi, è quella di Lucrezia Borgia.
Figlia illegittima di Papa Alessandro VI e della sua storica amante Vannozza Cattanei, Lucrezia era destinata dalla nascita ad una vita ricca di colpi di scena. Si sposò ben due volte, pedina in varie occasioni delle mire di potere del padre e del fratello, ma riuscì a far valere le sue ragioni durante le trattative per le terze nozze, quelle con Alfonso I d'Este, duca di Ferrara, Modena e Reggio. Tali furono il suo carisma e la sua intelligenza che convinse il marito, dapprima riluttante, ad affidarle importanti incarichi di governo durante i periodi di assenza di questo dalla corte.
Dal 1512, Lucrezia cambiò visione sulla vita e sul mondo, arrivando ad indossare il cilicio e caratterizzando le sue giornate con la carità e la penitenza e promuovendo la fondazione del Monte di Pietà di Ferrara.
Ma davvero poco si sa oggi di come fosse davvero la personalità di questa donna ricca di sfumature e idee innovative: la fama della famiglia Borgia spesso soffre dell'estremo desiderio dei suoi di raggiungere le vette del potere, rinunciando talvolta alle più basiche regole della morale. Lucrezia stessa venne spesso dipinta come un'assassina senza scrupoli, pronta ad avvelenare alla sua tavola chiunque paresse mettersi tra lei e i suoi obiettivi di potere.
Ciononostante la sua figura, unita a quella del padre e del fratello, l'hanno resa immortale nell'immaginario collettivo, assicurandole un posto nella storia dell'Italia del Rinascimento.
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